MARKETING SOCIALE .

 

       MICHELE PERINI

 

 

Home page

  Chi siamo   Commenti   Catalogo   Giornali on-line   Mappa del sito  

 

INDICE

 

-    PRESENTAZIONE  di Amedeo Nigra

 

            p.   9

-   INTRODUZIONE Come si cucina allora questo piatto prelibato che mette assieme un’impresa sana, in grado di garantire utili e occupazione, con uno slancio morale che guardi più in alto, e magari sia perfino capace di dare una marcia in più all’azienda stessa, e dunque all’economia nel suo assieme?

 

            p. 11

-    CAPITOLO I

L’IMPRENDITORE NELLA SOCIETA’: IL CASO DEL SOMMERGIBILE TOTI Possiamo ipotizzare che l’uomo d’affari credente senta in qualche modo dentro di sé la spinta a mettere la sua capacità imprenditoriale a disposizione della collettività. Ed è da qui che partiamo.

1.a  Il sommergibile

       Cos’è il Toti? È un sommergibile del tipo SSK (Submarine-Submarine Killer), che significa – purtroppo – sottomarino distruttore di altri sottomarini. Già, perché, varato a metà degli anni Sessanta – e dunque in pieno clima di guerra fredda – aveva il compito di partecipare a quella sorta di gioco di guardie e ladri che i sommergibili della Nato e del blocco filo-sovietico.

1.b  Milano nel destino.

        La sua collocazione naturale, di conseguenza, non può che essere una: il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, punto di riferimento nazionale (e non solo) per questo ramo del sapere.

1.c  Perini presidente del Museo.

        Letizia Moratti, allora ministro dell’Istruzione, mi dice: ‘Fai tu il presidente’. Non è stato un vero e proprio ordine ma, diciamo, un invito perentorio, questo sì”.

1.d  L’impresa: il trasporto su strada del Toti.

       “Visto che ci sono un sacco di problemi tecnico-logistici, visto che servono 2 milioni di euro e noi in cassa ne abbiamo solo 30 mila… avviamo l’operazione”.

1.e Via la zavorra.

        “Mi metto a leggere di tutto sui sottomarini, scoprendo per esempio che sono dotati di una sorta di ‘pancia’...

1.f   La raccolta fondi.

       Si tratta di avere la capacità, quasi carismatica, di “portarsi dietro” le persone.

1.g  Il successo dell’operazione.

        A conti fatti, l’operazione Toti regalerà al Museo da allora  a oggi un incremento medio annuo di 45 mila visitatori.

 

 

 

 

 

 

 

            p. 16

 

 

            p. 18

 

 

 

            p. 18

 

 

 

            p. 19

 

 

            p. 21

 

 

            p. 21

 

 

 

 

 

            p. 22

-    CAPITOLO II

L’IMPRENDTORIA NEL DNA Ma non ce l’avremmo mai fatta senza il lavoro e la disponibilità di chi poi ha dovuto farsi carico del lavoro manuale. L’uomo, la persona, determinante a tutti i livelli, insomma.

2.a  Cos’è la capacità imprenditoriale?

        Una sorta di azzardo che probabilmente sta nel Dna stesso dell’imprenditore.

2.b  Fare impresa nella Grande depressione.

         Il signore in questione, zio di Michele Perini, parte per gli Stati Uniti nel 1929, poche settimane prima della storica crisi.

2.b.1 Un incontro decisivo.

          La riparazione di quel tetto fu solo la prima di una lunga serie.

2.b.2  Il treno della ripresa.

           Se in quei giorni convulsi del ‘29 quel giovane italiano, che a New York aveva trovato non l’Eldorado ma solo caos e povertà, avesse girato i tacchi e fosse tornato a casa...

2.c.  Luigi Perini e le stock option ante litteram

       Lui sceglie l’angolo più vicino, nonché probabilmente quello che offriva maggiori possibilità: Milano.

2.c.1  Lavoratore-imprenditore

          “No, non voglio tutto lo stipendio in soldi, datemene meno: il resto lo chiedo in quote azionarie della società”.

2.c.2  La guerra e la prigionia.

          Quell’azienda del Ticinese diventa obiettivo militare e alla prima occasione (nel 1943) viene bombardata.

2.c.3  La rinascita.

          L’ex  ragazzo venuto dalle Prealpi per lavorare in una fabbrica ne è diventato il proprietario.

2.d. Michele Perini tra creatività e impresa di famiglia.

       Il volume “Lavoro e risparmio” individua nella famiglia il nucleo centrale dell’impresa.

2.d.1  In azienda dalla porta di servizio.

           Ma il primo colpo che metterà a segno sarà un esempio di creatività e spregiudicatezza.

2.d.2  La spregiudicatezza.

         L’iniziativa di Michele non riscuote l’accoglienza sperata: “Non inventare niente”.

2.d.3  L’iniziativa personale.

          Quattro anni dopo, il giorno del matrimonio di Michele, suo padre si presenta con l’assegno in mano.

2.d.4  L’eredità di Perini padre: le sei regole d’oro dell’impresa familiare.

Perini senior lascia in eredità ai figli le sue sei regole.

 

 

 

 

 

 

 

 

            p. 25

 

 

 

            p. 26

 

 

            p. 27

 

 

 

 

            p. 27

 

 

            p. 28

 

 

 

            p. 28

 

 

 

            p. 29

 

 

            p. 29

 

 

            p. 29

 

 

            p. 30

 

 

            p. 31

 

 

 

            p. 31

 

 

 

            p. 33

-    CAPITOLO III

ESSERE CATTOLICI NELLA PROPRIA AZIENDA Quando non si tratta di un’attività sociale ma della propria, che riguarda quindi le proprie tasche, come si fa a essere imprenditori e cattolici?

3.a  La Fede.

           “Non sono disposto a rinunciare a miei princìpi, a nessuna condizione”.

3.b  L’Uomo

           “Non si tratta tanto di ‘comandare le persone’, quanto piuttosto di capirle”.

3.c  La solidarietà.

           “Bisogna fare in modo che sia l’Africa stessa a risollevare l’Africa”.

3.d  Il giusto peso ai soldi.

            L’assurdità di certe disparità salariali dal punto di vista della produttività.

3.e  La sobrietà.

           “Dobbiamo stare dalla parte dell’industria e contro la finanza facile. Oggi invece si scommette sulla rivalutazione di Borsa senza tirare fuori un soldo”.

3.f   Il lavoro come valore educativo.

           “Inteso come valore, il lavoro diventa il contributo che ogni individuo dà a una collettività organizzata”.

3.g  La persona-consumatore.

           “Oggi milioni di persone trascorrono in azienda la maggior parte del tempo attivo della loro vita. Io opero nell’arredo per uffici, ed è a loro che devo pensare”.

3.h  L’impresa nella comunità.

             I lavoratori, i clienti, la comunità di riferimento.

3.i   L’impresa motore sociale.

           “Io sono convinto che l’impresa non può essere avulsa da ciò che la circonda”.

3.j   L’impegno civile.

           “E se c’è un problema, sono dell’idea che la cosa migliore sia rimboccarsi le maniche e affrontarlo”.

3.k  La centralità del rapporto umano.

            Anche con la controparte sindacale può nascere il piacere di stare insieme.

3.l   L’economia a misura di persona.

            Si trattava, di fatto, di reinventare il modo stesso di fare fiera, mettendo in contatto più diretto le persone.

 

 

 

 

 

 

 

 

            p. 37

 

 

            p. 39

 

 

            p. 41

 

            p. 41

 

 

 

            p. 43

 

 

            p. 43

 

 

 

 

            p. 44

 

            p. 45

 

 

            p. 46

 

 

            p. 46

 

 

            p. 48

 

 

            p. 49

-    CONCLUSIONE Rispondere alle esigenze morali più profonde della persona ha anche importanti e benefiche ricadute sul piano economico.

 

 

            p. 53

-   APPENDICE

- La Sagsa S.p.A.

- Il Museo della Scienza e della Tecnologia

- La Fiera di Milano

- Le Undici Regole del Bene Comune

 

            p. 57

            p. 64

            p. 70

            p. 76

 


LINK GENERALI

 

Home page

  Chi siamo   Commenti   Catalogo   Giornali on-line   Mappa del sito  


Provider: Effebi Informatica - Via Sormani n. 15 - 20095 Cusano Milanino (MI) - tel. +39/02/66402374

fax. +39/02/66404056 - E-mail: info@effebi-informatica.com - sito: www.effebi-informatica.com

Copyright © - 2000 Marketing Sociale®, tutti i diritti riservati. 02/89504671.
Milano Italy - E-mail: posta@marketing-sociale.com

Direttore responsabile e proprietario: Amedeo Nigra, P.I. 06048960154