MARKETING SOCIALE .
MICHELE PERINI
Chi siamo Commenti Catalogo Giornali on-line Mappa del sito
INTRODUZIONE
Come si cucina allora questo piatto prelibato che mette assieme un’impresa sana, in grado di garantire utili e occupazione, con uno slancio morale che guarda più in alto, e magari è perfino capace di dare una marcia in più all’azienda stessa, e dunque all’economia nel suo assieme?
“E’ più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”: così recita una delle più celebri massime che Gesù Cristo ci ha lasciato nei Vangeli. Dunque il destino di chi fa impresa – con l’obbligo correlato di produrre ricchezza, perché altrimenti l’azienda non sta in piedi – è segnato? O è possibile essere imprenditori e vivere comunque secondo i princìpi e gli insegnamenti cristiani?
C’è un vecchio aneddoto che può essere d’aiuto nella ricerca di una risposta. Lo raccontava San Daniele Comboni, passato alla storia come uno dei grandi nomi delle Missioni in Africa ma rimasto sempre legatissimo ai ricordi del suo paese d’origine: Limone, lago di Garda, sponda lombarda. Riguardava, l’aneddoto, la bonaria rivalità tra i gardesani rivieraschi e chi viveva tra le montagne intorno. Nel periodo della Pasqua, gli abitanti dei paesi costieri ironizzavano: “Sì, voi là sopra avrete i capretti, ma che ve ne fate senza i limoni che coltiviamo noi?”. Pronta la risposta dei montanari: “A cosa volete che servano, a tavola, i vostri limoni senza il capretto?”. E’ chiaro che la soluzione della diatriba non poteva che essere la più gustosa: il capretto al limone.
A chi scrive, l’aneddoto è stato raccontato da una persona che è direttamente parte in causa e risponde al nome di Michele Perini: imprenditore (guida con i fratelli la Sagsa, azienda di arredi per ufficio), top manager (presiede Fiera Milano dopo aver guidato il Museo della Scienza e della Tecnica e Assolombarda) e cattolico, è praticamente compaesano di Comboni, essendo originario di Tremosine, un centro che da Limone dista solo una manciata di chilometri. Perini cita il racconto del suo illustre conterraneo come esempio della necessità della collaborazione e della solidarietà, ma noi a Padre Daniele possiamo chiederlo in prestito anche per trovare la sintesi del nostro dilemma. Da una parte il capretto, la sostanza: dunque l’impresa, la necessità di creare profitto materiale ai fini del sostentamento in un gruppo di persone; dall’altra il limone, il sapore e quindi i valori, che sono il vero “succo” della vita.
Come si cucina allora questo piatto prelibato che mette assieme un’impresa sana, in grado di garantire utili e occupazione, con uno slancio morale che guarda più in alto, e magari è perfino capace di dare una marcia in più all’azienda stessa, e dunque all’economia nel suo assieme? Non potevamo che chiedere la ricetta allo stesso Perini. La risposta è stata la sua esperienza di vita e di lavoro, che qui sintetizziamo.